19 Ott PIEDI E BOCCA: PUO’ UN BITE INTERFERIRE CON LA PRESTAZIONE AGONISTICA?
tratto da posturoconsapevoli.org, scritto da Dott. Bracco P.
Non è la prima volta che affrontiamo la questione dell’interferenza dell’apparato stomatognatico con il sistema tonico posturale, ma può esserci interferenza con l’appoggio podalico? E l’utilizzo di bite specifici per atleti, potrebbe portare a dei cambiamenti sensibili sulla prestazione?
Una corretta postura consente una migliore economia energetica e l’assenza di dolore anche in presenza di soggetti particolarmente “strutturati” (atleti) e, qualitativamente attivi, (motoriamente) in quanto atleti di alto livello agonistico
Queste parole sono state scritte da ricercatori e presentate durante un Congresso Internazionale di Isokinetic, organizzazione che di prestazioni e recuperi sportivi se ne intende.
La loro domanda di partenza è molto semplice: può un bite per il controllo dei carichi e degli squilibri posturali interferire sull’appoggio podalico? E in che modo?
Hanno effettuato uno studio su atleti agonisti di sci alpino di alto livello, i quali presentavano problematiche relative ad alterazioni podo-posturali e conseguentemente alcuni, delle problematiche legate alla malocclusione. Questi ultimi hanno inoltre dichiarato affezioni quali: cervicalgie da tensioni retronucali, algie masticatorie, brachialgie dolori scapolo-omerali; in particolar modo nel periodo precedente alla prestazioni agonistiche.
Lo scopo di questo lavoro è di individuare la reale funzionalità dei “bite” come modulazione del morso in comparazione con l’indagine baropodometrica che evidenzi eventuali modifiche di “atteggiamento” in carico del piede
Quello che a noi interessa di più è cercare di capire come “biomeccanicamente” l’apparato stomatognatico possa interferire nel relativo appoggio podalico. In diversi altre ricerche abbiamo letto come la bocca abbia un’importanza nel condizionamento del rachide cervicale, o del cingolo scapolo-omerale, ma la domanda rimane semplice: come la bocca arriva a influenzare i piedi?
“Il sistema stomatognatico partecipa attivamente al meccanismo della deambulazione, durante la quale i muscoli sternocleidomastoidei e trapezio producono alternativamente una trazione ritmica sulle ossa craniche.
I gruppi muscolari impegnati durante il movimento sono i flessori e gli estensori controlaterali della spalla e dell’anca, gli adduttori e gli abduttori controlaterali della spalla e dell’anca, lo psoas ed il grande pettorale controlaterali, il medio gluteo e gli addominali controlaterali.
Vi è quindi una stretta correlazione tra ATM e piede: quest’ultimo riveste in questo caso un compito molto delicato, cioè di modulatore delle attività discendenti.”
I risultati dello studio sono stati significativi in questi termini. Il 90% degli atleti presi in oggetto di esame, con l’uso di bite hanno modificato per intero il loro appoggio podalico, mantenendo una regolarità degli equilibri e delle oscillazioni, andando, inoltre, a normalizzare le tensioni retronucali prima dichiarate, con il conseguente annullamento della sintomatologia dolorosa.
Ma il gesto atletico quali conseguenze ha subito?
Si è anche avuto un riscontro nelle performance dell’atleta e nell’esecuzione nel gesto sportivo, con una armonizzazione del movimento ed una maggior precisione nell’attività tecnico-motoria
Quindi sì, l’utilizzo del bite condiziona l’appoggio podalico. La vera differenza è se lo stimolo dato al corpo dell’atleta abbia poi una risultante positiva o negativa, bisogna essere consapevoli delle modifiche che si stanno apportando.